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sisr Società Italiana di Storia della Ragioneria
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pdf.png Manifesto SISR

Created 2015-06-23

Lo studio della storia della Ragioneria trasmette ai giovani ricercatori i momenti di un cammino dalle millenarie origini culturali, nel corso del quale le esperienze vissute, i risultati attesi e quelli raggiunti, le speranze, gli insuccessi, le vittorie, i simboli, i valori, gli strumenti ed i relativi processi d’uso sono composti in una visione unitaria e quasi sommati fra loro, strutturando così una specie di patrimonio ereditario che costituisce indispensabile fonte di informazioni per quanti intendono conoscere il faticoso cammino dell’uomo.

È infatti, attraverso la Storia della Ragioneria che è possibile apprezzare, quasi in modo tattile, come le dinamiche vissute dalle aziende, pubbliche e private, di produzione e di consumo, semplici e composte, possono essere intimamente comprese ed interpretate attingendo alla fonte storica dei dati contabili. Questi ultimi, producendosi in un continuum, testimoniano fedelmente ed ininterrottamente il divenire dell’organismo aziendale, il mutare del suo modo di rapportarsi all’ambiente in cui è inserito ed opera ed i cambiamenti intervenuti nello scenario di cui costituisce attore privilegiato e caratterizzante.

Dalla rilevazione contabile degli innumerevoli fatti amministrativi posti in essere dall’azienda nel suo vitale rapportarsi al contesto sociale, economico, politico e culturale, il neo - cultore degli studi ragionieristici potrà infatti risalire ai caratteri del particolare scenario ambientale in cui gli accadimenti gestionali hanno trovato espressione.

In effetti, il dato contabile, attentamente riletto ed interpretato, racconta le vicende quotidiane degli agenti economici, le congiunture da questi vissute, unitamente ai tempi di prosperità attraversati ed ai periodi critici superati; peraltro, esso individua il filo logico e tesse la trama di avvenimenti che allo sguardo disattento appaiono slegati e distanti, componendoli in un tessuto unitario che svela i comportamenti seguiti dagli operatori aziendali, mostra gli obiettivi da questi perseguiti e le decisioni assunte per il loro conseguimento. Scorrendo le pagine dei libri contabili pervenutici dai secoli passati ed interpretando le rilevazioni dei fatti amministrativi predisposte nel corso del tempo allo scopo di seguire contabilmente gli accadimenti, il ricercatore perviene pertanto a “leggere” il dipanarsi della vita degli organismi aziendali ed a tracciare il profilo del tragitto evolutivo da questi percorso nel susseguirsi dei decenni.

Il giovane studioso può così avvicinarsi all’esame dei documenti contabili che costituiscono testimonianze di civiltà ormai scomparse, come l’ittita, la sumerica, l’assiro - babilonese, l’egiziana, la greca e la romana, attraverso le iscrizioni in tavole fittili, in pergamene o incunaboli redatti nelle celle dei monasteri, nei magazzini delle compagnie, nelle austere sale dei banchi, così come nelle stanze dei cambiavalute, nelle torri dei castelli o presso le corti dei sovrani, come davanti ad un linguaggio fatto di segni e simboli dai quali sinteticamente traspare, da una parte, la cultura dell’agente che opera in un certo tempo ed in un determinato scenario, mentre dall’altra, la narrazione delle aspettative socio-economiche di un dato contesto storico e, in definitiva, i valori sottesi che lo animavano.

Ai “giovani ragionieri”, il dato contabile trasmette culture e valori etici, aziendali ed ambientali; tecnologie adottate, processi seguiti, strutture organizzative assunte, presupposti motivazionali, potere riconosciuto in determinato momento storico: il tutto espresso in modo simbolico e sintetico, seppure mediato, dalla dimensione quantitativo - monetaria.

Lo studio della Storia della Ragioneria, promuovendo la conoscenza delle condizioni culturali retrostanti di ciò che all’apparenza è mero “numero”, indica allo scrutare del ricercatore quello che ancora aspetta di essere svelato, la presenza di valori e bisogni caratterizzanti, in ogni tempo, l’attività degli individui economici, avviando l’indagine sui codici di comportamento universali ed immutabili che sottendono l’umano operare.

È così che le rilevazioni contabili, dovendo annotare fedelmente e sintetizzare - ad uso degli organismi aziendali che le pongono in essere - i singoli aspetti di ogni operazione, per mezzo della quale la cultura aziendale si confronta con quella ambientale od antropologica e dovendo inoltre trasmettere i risultati derivanti da certe “linee di condotta”, variamente configurabili in risposta ai caratteri culturali dello scenario operativo, hanno subito un processo evolutivo che ha visto il susseguirsi di metodologie, approcci e teorie frutto specifico e caratterizzante dei tempi nei quali sono maturate.

Proprio la circostanza di dover inevitabilmente adeguare le modalità di rilevazione contabile ai mutamenti degli scenari, insegna ai giovani studiosi di ragioneria la via per l’interpretazione del pensiero e delle proposizioni degli autorevoli Maestri della “scienza dei conti”: ogni teoria, ogni obiettivo conoscitivo, ogni sistema di rilevazione, sviluppato dai Maestri della disciplina trova il suo fondamento nelle irripetibili condizioni dello scenario ambientale alla cui interpretazione quegli studiosi hanno offerto risposte pregnanti ed efficaci orientamenti di sviluppo.

È così che la Storia della Ragioneria affida ai suoi cultori l’orientamento di studio che i Maestri della ragioneria hanno indicato: la lettura a venire dell’inestricabile evolversi dei destini dell’uomo e dei paralleli strumenti che egli pone in essere affinché gli andamenti ambientali possano tramutarsi nella “scienza delle ragioni contabili” e quest’ultima possa costituire piattaforma di future dinamiche socio - economiche.

La Storia della Ragioneria affida ai giovani studiosi il ruolo di lettori critici del passato, affinché essi siano efficaci veicoli di trasmissione verso il futuro delle conoscenze già acquisite e divengano costruttori di un mondo migliore.